Per raccogliere in un blog le impressioni, i pensieri,
gli smarrimenti nati vivendo in questo enorme paese.


Sunday, June 22, 2008

Tv junkie

Temo di essere una tv junkie. Mi guardo un sacco di programmi spazzatura in tv, programmi senza spessore, stupidissimi, lo faccio un po’ per curiosità un po’ per noia, anche se i primi periodi che ero qui negli States lo facevo per vedere come parlava la gente e per prendere confidenza con la lingua parlata, lo slang, al quale non ero abituata. Infatti all’inizio parlavo un inglese libresco, perché era quello che avevo imparato a scuola e all’università, tant’è che le prime volte che entravo in un negozio, quando mi chiedevano “hi, how are you today?”, che corrisponde ad un generico “salve come va?”, io rispondevo compitamente e con accento un po’ British: “very well thank you”. Ora invece sono più scafata e rispondo come Joey Tribiani di Friends: “fine thanks, how’re ya doin’?
Tornando al dunque, sì mi guardo un sacco di programmi di cui potrei fare anche a meno, soprattutto i reality come:
The Bachelor”, “The Bachelorette” in cui lo scapolone o la zitella di turno devono scegliere tra una rosa di 20 aspiranti la persona da sposare (poi però non si sposano mai perché scoprono, fuori dalle telecamere, di non essere fatti l’uno per l’altra)
Blind Date” in cui per un giorno un ragazzo o una ragazza escono contemporaneamente con 3 aspiranti del sesso opposto e a fine serata scelgono chi dei/delle 3 fa per lui/lei.
Super Nanny” con quella tata inglese che mette in riga anche i bambini più indemoniati e devo dire che ogni volta che mi guardo Supernanny il mio istinto materno va sottozero e ringrazio il cielo di non avere figli.
Clean Sweep”, in cui una squadra di 5 persone bussa alla porta di una famiglia americana la cui casa è un vero porcile (porcile è davvero un complimento) e gliela pulisce in un week-end buttando via il 99% della roba che accumulavano come ratti. Il risultato è strabiliante, ma scommetto che nell’arco di qualche mese quella casa ritornerà com’era prima, perché chi è uno zozzone disordinato di natura rimane tale finché campa!
The Osbournes”: ovvero il reality sulla vita quotidiana di Ozzy Osbourne. Mettono addirittura i sottotitoli perché non si capisce un tubo come parla Ozzy che però, come si dice a Roma, te fa tajà!
Gene Simmons Family Jewels”: reality sulla vita quotidiana del cantante dei mitici Kiss. Ragazzi, in quella casa comanda la moglie! Lui è grande e grosso, ma ha la personalità dell’orso Balù.
The Amazing Race”: il mio preferito in assoluto, non me ne perdo una puntata da quando è inziato. Si tratta di una gara ad eliminazione in cui le coppie di concorrenti fanno letteralmente il giro dei 5 continenti eseguendo in ogni paese una serie di imprese fisiche più o meno estenuanti. L’ultima coppia di ogni tappa viene eliminata. Spesso quando guardiamo questo programma, dico a Rick: “se partecipassimo pure noi a questo gioco divorzieremo alla prima tappa, perché io farei così e tu l’opposto e litigheremmo dall’alba al tramonto”.
Survivor”: una specie di “Isola dei Famosi”, ma con prove più difficili e giochi di squadra più aggressivi.
Infine, “Dancing With the Stars”: in cui 12 personaggi famosi vengono appaiati con dei ballerini professionisti ed ogni settimana devono preparare un ballo diverso (dal walzer al samba, dal fox trot al cha cha). Anche qui ogni settimana c’è un’eliminazione. Quest'anno ha vinto la pattinatrice sul ghiaccio Kristy Yamaguchi, ma tra gli altri campioni eccellenti figurano l'olimpionico di short track Apolo Anton Ohno, il pilota di Indy Racing Helio Castroneves e il giocatore di football americano Emmitt Smith che ballava con la leggerezza di Fred Astaire nonostante la stazza, tant'è che lo chiamavano "twinkletoes" (più o meno "piedi di fata"!)

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