Per raccogliere in un blog le impressioni, i pensieri,
gli smarrimenti nati vivendo in questo enorme paese.


Thursday, November 20, 2008

Walking in a pijamas...

Ok, non è che voglio sembrare quella che critica sempre, ma certe volte mi chiedo se 'sti americani si sono bevuti il cervello. E soprattutto penso a quanto sia diverso il modo di pensare e agire americano da quello italiano. Ecco il fatto:
Ieri pomeriggio, appena uscita dall'ufficio, stavo aspettando Rick davanti a Ross (che per la cronaca è tipo una Upim). Mi guardo intorno e vedo 2 donne, madre e figlia, la figlia di circa 10-11 anni, camminare sul marciapiede verso la mia direzione. La madre era vestita tutta normale (jeans e maglietta), ma la figlia, la figliaaaaaa! Indossava un pigiama di flanella azzurra extra-large con le nuvolette, tant'è che i pantaloni troppo lunghi strusciavano ben bene per terra. Ah già, dimenticavo, oltre a questo la ragazzina stava anche a piedi nudi. E queste tutte belle tranquille che sono entrate da Ross e ne sono uscite 2 minuti dopo. Got the picture? Ecco, ora vediamo se non la pensate come me ora.
Ma io dico, che razza di madre è quella che fa uscire di casa la propria figlia con indosso un pigiama e oltretutto senza scarpe? Con che coraggio fai entrare tua figlia in un negozio, un luogo pubblico, conciata in quel modo, con un pigiama enorme che le ciondola sul corpo, mentre tu madre disgraziata, sei vestita normalmente. Con che coraggio fai camminare tua figlia a piedi nudi in un parcheggio e su un marciapiedi, senza nemmeno pensare che si potrebbe ferire i piedi con qualche oggetto appuntito, per non parlare della sporcizia che si attacca ai suoi piedi. Mentre tu hai ai piedi delle infradito. Queste cose mi fanno letteralmente andare in bestia, lo so, lo so, mi altero sempre per delle cazzate, ma non si può rimanere indifferenti a queste scene di stupidità umana, cribbioooo!
Ora, non per sembrare la solita campanilista, ma in Italia una cosa del genere succederebbe? Risposta: NO, a meno che la madre non sia mentalmente instabile. Mia madre mi avrebbe presa a scopettate e avrebbe chiamato lo psichiatra del Fatebenefratelli di Genzano piuttosto che vedermi uscire in quel modo (anzi, mia madre non mi faceva uscire di casa se non mi ero truccata decentemente, perché diceva che senza trucco sembravo una drogata.... ogni scarrafone è bello a mamma sua.... definitely not for my mom!). In Italia non esci in pigiama neanche per portare fuori la spazzatura tra un po', e questo non solo in Italia, sia chiaro, ma in ogni paese, luogo, casa abitati da persone con un po' di sale in zucca.
Perdonate la tirata, ma 'sto sassolino dalla scarpa me lo dovevo proprio togliere.
Pensate ancora che sono la solita criticona?

Tuesday, November 18, 2008

Siringhe

Molte persone sanno che io adoooooro i profumi, ne ho tanti, li amo tutti, li porto tutti (a turno ovviamente), insomma, I'm the perfume queen!
Anni e anni fa, quando vivevo ancora in Italia, comprai quelle boccette carine con lo spray in cui si travasa il profumo e che si portano in borsa. E per travasare il profumo dal boccettone alla boccettina da borsetta usavo le comuni siringhe usa e getta che si compravano in farmacia e che avevamo in casa quando mio padre si era fatto la serie di punture di antibiotici per la bronchite.
Ora, una volta trasferitami qui negli States, mi sono portata dietro tutti i miei adorati profumi, bottiglie grandi, piccole e anche queste boccette da borsetta. Boccette che presto, a forza di usarle per irrorarmi di profumo, si sono vuotate. Allora bella baldanzosa sono andata in una farmacia locale a comprare una siringa usa e getta per travasare altro profumo nelle boccette e... APRITI CIELO... manco avessi voluto aprire il settimo sigillo della CIA! Dopo avermi guardata con sospetto, tutti i farmacisti mi hanno detto che NO, non potevano darmi la siringa senza RICETTA. Io allora gli ho spiegato che non ne avevo bisogno per uso medico, ma solo per travasare del profumo. Nessuno, e ripeto, NESSUNO (e di farmacie ne ho girate almeno 5) mi ha creduta e mi ha dato una fottutissima siringa. Ma che si pensavano che mi serviva per spararmi una pera nel braccio? Ma mi hanno guardata in faccia??? Non sono mica una drogata io? Sono una signora per bene io, mica una droghina dei quartieri malfamati. Niente! Allora, leggermente innervosita, ho chiesto alle donne farmaciste "scusate ma voi come fate a travasare il profumo da una bottiglia all'altra senza usare una siringa?". E ovviamente non ce n'e' stata nessuna che usava profumi. Una farmacista mi ha ammollato una di quelle pipette contagocce che naturalmente non serve a un tubo. Insomma, dopo l'ennesimo "no, sorry", ero fumante.... e me ne sono andata via imprecando acidamente.

Sunday, November 9, 2008

DOLPHINS




Domenica scorsa io e Rick siamo andati di nuovo ad Avila Beach, perche' ci piace il posto, perche' era una bellissima giornata di sole, insomma, siamo andati li'. E mai scelta fu piu' azzeccata perche' camminando sul molo di Avila Beach, abbiamo visto 3 delfini vicini alla riva che nuotavano pigramente. Io che non ne avevo mai visti cosi' tanti in vita mia e soprattutto cosi' da vicino, non credevo ai miei occhi. Fare la foto e' stata un'impresa perche' quei pochi secondi che uscivano dall'acqua, la macchina fotografica non era altrettanto veloce. Comunque delle 20 foto che ho scattato solo 2 hanno catturato le pinne dei delfini. Un po' piccole, piu' che altro sembrano pinne di squali e non danno l'idea della bellezza di questi animali. Bellissima esperienza!

PUMPKIN GALORE!

Pumpkin galore!
L'altra settimana siamo andati alla Avila Valley Barn e dato che siamo in pieno autunno e sotto Halloween c'erano centinaia, ma che dico, migliaia di zucche in tutta la fattoria, per la gioia di grandi e soprattutto piccini, che, nonostante i cartelli che lo vietavano, salivano sulle zucche per fare le foto. Non ho mai visto tante zucche e di cosi' tante forme in vita mia! Belle, bellissime, di diversi colori, non solo di quel bellissimo color arancio acceso, ma anche giallo chiaro, verde, variegate, striate e dalle forme piu' bizzarre. Ovviamente, ci ho fatto le foto ed eccone qui qualcuna!


Enjoy:-D


Saturday, October 11, 2008

Smiling camille!

Oggi ho rifatto le camille alle carote, ma con un twist: ci ho fatto le faccette, tutte sorridenti, con le gocce di cioccolata. Purtroppo non ne ho potuta mangiare manco una perché sto a dieta e non volevo sgarrare, anche se l'è dura perché sono lì sul bancone della cucina, che mi guardano e mi ammiccano con quel sorriso di cioccolata. Una vera tentazione, sigh...
Comunque sono carinissime le mie smiling camille, veroooo?

Sunday, October 5, 2008

Santa Barbara

La settimana scorsa sono andata a Santa Barbara con la mia collega che voleva andare a fare un po' di shopping. Dato che erano anni che non andavo a Santa Barbara, ho preso la palla al balzo. L'arteria commerciale principale si chiama State Street, piacevolissima strada piena di negozi, con marciapiedi piastrellati in cotto, edifici intonacati di bianco e dal neanche vago sapore spagnolo.

Sapete come ci si accorge di essere in California? Dal numero di persone con le infradito!!!
Un'altra cosa che mi ha colpita è stata quella di vedere un sacco di ragazzine neanche maggiorenni fare shopping pazzo nei negozi più trendy (dal casual luxury di Abercrombie and Fitch, a Banana Republic). La mia collega mi ha spiegato che dato che Santa Barbara è città di abbienti, è normale vedere i figli di papà (e ce ne sono tanti) con la propria bella carta di credito. Ce l'hanno anche i minorenni, basta che mamma o papà facciano il contratto e voilà!.... glab...anyone who needs to adopt a good girl? A maid? A nanny? Anyoneeee?!?!

Insomma, siamo entrate tanto per darci un certo tono da Saks Fifth Avenue, grande magazzino che è un po' come la Rinascente, ma più costoso, infatti avevano le scarpe di Gucci per la modica cifra di $625.00 più tasse, o quelle di Prada, più convenienti, per $275.00 più tasse, bellissime, ma miiiiiizzzica che prezzi. Siamo state poi placcate dalla classica commessa del reparto profumeria che ha cominciato a tessere le lodi di una miracolosa crema stendi-rughe con effetto simile al Botox, ma temporaneo, e ha cominciato a mettere sta crema sulla fronte della mia collega che per carità ha 53 anni, qualche ruga ce l'ha, e devo dire che le ha steso un po' le rughe sulla fronte e le zampe di gallina, ma poi sono andata pure io sotto le grinfie della commessa (una sgnacchera con un'abbronzatura invidiabile da Lampados, manicure perfetta con bellissime unghie acriliche e tette sotto il mento), che mi ha cominciato a dire che questa crema favolosa faceva effetto pure sulla mia fronte (e per la cronaca, io non ho rughe sulla fronte) allora mi sono messa sulla difensiva e ho chiesto quanto costava questo barattolino da 30gr. di crema. E la sgnacchera senza batter ciglio (anche quello posticcio) ha cinguettato "$125.00, un prezzo favoloso".
What the f...!??! La mia collega che è una che si compra di tutto anche (e soprattutto) quello che non le serve, ci stava a fa' pure un pensierino, ma l'ho presa in tempo per un braccio e l'ho trascinata via ringraziando la commessa e dicendole che avevamo altri giri da fare. Ma siamo impazziti!?!!! La crema si chiamava "Freeze 24-7". Già, il nome era tutto un programma, perché mi ha freddata davvero!

In ogni caso, abbiamo continuato il nostro giro, siamo entrate in una pasticceria per cani chiamata "Three Dogs Barkery" dove vendono ogni ben di Dio per Fido e Kitty, dai biscottini al bacon alla torta di compleanno ricoperta di pseudo-cioccolato e scritta sopra (tipo "Happy Birthday Woofy") e presino degli sgabellini di diverse altezze per fare accomodare Fluffy e Kitty davanti al banco delle leccornie... cose pazzesche. C'era una signora che stava comprando delle delicatessen per il suo cagnolino e avrà speso circa $ 30 in leccornie... io al mio adorato Tony preparo personalmente i biscottini integrali, a costo di pochi dollari... potrei fare soldi a palate se li commercializzassi!
Ovviamente ho fatto una capatina da Sephora e anche questa volta non ho potuto resistere alle novità della Bare Escentuals...
Infine, siamo andate in un negozio chiamato "So Good Jewelry" che vende bigiotteria davvero carina a poco prezzo e che è un vero paradiso, perché è una stanza lunga 30 metri totalmente tappezzata di collane, orecchini, bracciali, tutti sbrilluccichini, di ogni foggia e colore. Non avevo più occhi con cui guardare, mi è venuta pure una certa confusione mentale, talmente tanta roba c'era da vedere....

Friday, October 3, 2008

La carbonara

Oggi parlavo con un cliente e gli accennavo della pasta alla carbonara come una delle specialità culinarie italiane. La cosa mi ha portato a scrivere questo post sulla carbonara.
Qui da noi la pasta alla carbonara è poco conosciuta, infatti anche nei ristoranti italiani (o pseudo-italiani) non la propongono nel menù, preferendo invece i "classici" "spaghetti with meatballs" o la dannatissima "pasta Alfredo", che, ripeto ancora a gran voce, NON è un piatto tipicamente italiano, ma una bufala ammerregana.

Mi sono più volte chiesta quale fosse il motivo per cui non è largamente apprezzata, e dopo varie riflessioni ed un'opinione di prima mano (ovvero quella di Rick), posso dire che è perché la carbonara per gli americani è come mangiare le uova col bacon (classica colazione americana) mischiate alla pasta. Questa è stata la motivazione datami da Rick dopo aver assaggiato la mia carbonara (e francamente non so se ero stata io a prepararla male oppure se è lui ad avere il palato particolare).
In ogni caso, prima di preparare (per la prima e unica volta) la carbonara a Rick, mi ero sperticata in elogi su quanto fosse buona, e di come fosse considerata una vera prelibatezza in Italia, e bla bla bla. Rick, assaggiandola, ha fatto una faccia che era tutto un programma, dicendomi che per lui era una strana combinazione, come fare colazione con uova, bacon e pasta... o signuuuur. Ci sono rimasta un po' male a dire la verità...


Un paio di anni dopo, io e Rick eravamo in un ristorantino di Murano (VE) e al tavolo accanto al nostro c'era una tavolata di americani, una famigliola di circa 5 persone: padre, madre e 3 figli grandicelli. Uno dei ragazzini ha ordinato la carbonara. Quando gli hanno messo il piatto davanti e ha assaggiato la pasta, ha fatto una faccia simile a quella che aveva fatto Rick tempo prima e ha spostato il piatto dicendo che era "dry and hard". Il fatto che fosse "hard" indica che la pasta era al dente, come è classico mangiarla in Italia, ma gli stranieri amano la pasta piuttosto scotta (ho letto che uno dei modi usati per vedere se la pasta è al dente è quello di sbatterne un pezzettino su una superficie. Se rimane attaccato vuol dire che per loro è al dente (per noi italiani da mo' che è scotta!), se cade vuol dire che deve ancora cuocere un po' (in quel caso, per noi italiani sarebbe da considerarsi al dente).
Guardatevi questo breve filmato in cui la simpatica sfitinzia controlla se la pasta è al dente, lanciando uno spaghetto conto il SOFFITTO:



Ancora oggi, quando preparo la pasta per cena, la tiro su sempre al dente. Rick oramai si è abituato, ma continua a dire che è "chewy". Eh no, amore mio caro, è semplicemente al dente, io non preparo la pasta scotta!