Per raccogliere in un blog le impressioni, i pensieri,
gli smarrimenti nati vivendo in questo enorme paese.


Saturday, August 30, 2008

Not the camping kind

Sempre stasera, durante la cena con i nostri amici, si parlava di certi nostri amici che non erano potuti venire perché stavano a Bass Lake (nord California). Dato che questi hanno acquistato un terreno da quelle parti, ad alcuni è venuta la bella idea di proporre di passare un week-end in campeggio da quelle parti.
Io e Rick ci davamo i calci sotto il tavolo perché noi odiamo andare in campeggio, per il semplice fatto che odiamo dormire per terra, dato che abbiamo problemi di schiena (per questo motivo ci siamo comprati il materasso Tempurpedic e da quando abbiamo appurato quanto questo sia comodo (lo slogan in tv è tutto un programma: "it's like sleeping on a cloud") non ci passa manco per la mente il poter dormire per terra in un sacco a pelo). Diciamo pure che siamo tipi comodi. Rick dice che ha passato l'età per accamparsi in una tenda. Io invece sono freddolosa, un po' schizzinosa e se non ho dove lavarmi come Cristo comanda, mi prende il nervoso e divento un po' irritabile. Ho fatto campeggio un paio di volte in vita mia e mi è bastato, grazie. Non posso certo scordare la notte quasi insonne in un camping di Egmond aan Zee (Olanda) trascorsa a gonfiare il materassino che si sgonfiava ogni 30 minuti e una dannatissima anatra che alle 5 di mattina (dopo che mi ero addormentata alle 3) starnazzava intorno alla mia tenda. Per poco non la impallinavo quell'anatra!
Quindi quando questi amici ci hanno chiesto se ci andava di andare con loro in campeggio a Bass Lake, abbiamo cominciato a miagolare un po' di scuse tirando in ballo il cane che non sappiamo dove lasciare, e io che non mi posso prendere le ferie (ma tanto è il fine settimana, hanno ribattuto loro, mannaggia a loro!). Insomma, abbiamo svicolato facendo i vaghi. Ma mi sa che questi ritorneranno all'attacco prima o poi per cui tocca trovare un paio di scuse belle resistenti, a prova di convincimento.
In macchina, mentre tornavamo a casa, io e Rick abbiamo concordato che non se ne parla proprio di andare a fare campeggio. La cosa più vicina al campeggio che possiamo sostenere è praticamente dormire in una di quelle belle roulotte comode, meglio ancora gli RV (recreational vehicles) provvisti di bagnetto con doccia calda, cucinino, tv, frigorifero e chi più ne ha più ne metta. Ma dormire all'addiaccio NO!

Chiaccherate intorno al fuoco

Stasera io e Rick siamo andati a cena dai nostri amici, ognuno ha portato qualcosa da mangiare, apparentemente è una cosa piuttosto comune qui. Comunque, io ho fatto la mia mitica lasagna come la faceva mia mamma ed è stata spazzolata in un battibaleno tra tutta una serie di hmmm hmmm. Io accidenti non me la sono manco mangiata la divina lasagna perché sto di nuovo a dieta e quindi mentre tutti facevano hmmm hmmm io mangiavo la mia foglietta di insalata come Peter Rabbit... sigh... lassam perder...
Dopo cena siamo andati tutti in giardino e abbiamo cominciato a parlare del più e del meno ed ovviamente, dato che siamo in piena campagna elettorale, l'argomento più discusso è stato quello dei 2 candidati, Obama e Mc Cain e dei loro vice. La maggior parte dei nostri amici, ho potuto constatare, sostengono le idee e la figura di Obama, lo vedono come una figura nuova sotto vari punti di vista, con idee aperte e piani di rinnnovamento che puntano al rilancio dell'economia e della politica americana (bisognerà vedere se li attuerà perché si sa che in campagna elettorale tutti promettono e pochi mantengono). Mc Cain invece è visto come il conservatore che ha fatto la scelta secondo molti errata di scegliere come suo vice la governatrice dell'Alaska, Sarah Palin, che pare più una massaia americana che una donna politica con le "balls" alla Hillary Clinton, tanto per intenderci, con zero esperienza in fatto di politica estera, anche se i suoi sostenitori abbiano detto che dato che l'Alaska è praticamente a pochi chilometri dalla Russia, questo basta per farle avere una certa esperienza in politica estera. Ahi, ahi, ahi, cominciamo bene, pensavo io.
La battuta comune è stata questa: "Se Mc Cain diventa presidente e muore all'improvviso, ma vi immaginate questo paese condotto da una donna che sembra la classica casalinga della porta accanto, che fino ad ora ha governato uno degli stati meno popolosi dell'Unione e che oltretutto è una convinta anti-abortista, contraria ai matrimoni omosessuali, nonché sostenitrice dell’insegnamento del creazionismo nelle scuole!?".
Di fronte a questa possibilità, nel timore di avere un presidente 72enne con un vice del genere, un sacco di persone voteranno per Obama. Questa è stata l'opinione comune. Vedremo.
Io non essendo cittadina americana non posso votare, ma mi sta sulle palle Mc Cain, per cui anche io tendo verso i Democratici e Obama.

Thursday, August 21, 2008

Psycho

Che roba, credevo di averle viste tutte, ma questa proprio le supera tutte!
Fatto accaduto oggi pomeriggio (infatti c'ho ancora un diavolo per capello): passa un tizio in bicicletta, entra tranquillamente in agenzia, deposita in vetrina un sacco a pelo, uno zainetto ed una busta con non so che cosa e si siede alla mia scrivania. Gli chiedo in che cosa lo posso aiutare e questo comincia a raccontarmi che aveva prenotato in un Best Western lì vicino, che gli dava accesso alla palestra locale, ma che invece di 5 giorni di entrata libera ne aveva usato solo uno perché lo avevano cacciato dalla palestra per aver chiesto dei soldi, e che ora aveva scelto di venire espressamente in agenzia per sapere quanto costava un volo da Pismo Beach (non c'è neanche l'aeroporto a Pismo) a San Diego, e che gli dovevo dire la differenza di prezzo tra una tariffa prenotabile con 2 settimane di anticipo e 1 giorno di anticipo, e che aveva un libro che voleva vendere e che poi cercava un Western Union perché la famiglia gli doveva mandare dei soldi, ma nel frattempo se gli potevo prestare qualche dollaro e poi quando intascava i denari me lo avrebbe restituito (certo, perché io sulla fronte c'ho scritto Gioconda, pensavo io che nel frattempo mi chiedevo dove voleva andare a parare questo tizio con tutta questo suo monologo da stream of consciousness) ed in più mi prometteva di prenotare un viaggio alle Hawaii se gli avessi dato un paio di dollari, ma che per questa sera doveva dormire in spiaggia, perché alla palestra lo avevano bandito e lui allora era passato direttamente da noi per vedere queste tariffe e bla bla bla.. lo stesso blaterare senza senso per 5 minuti.
Gli do un paio di tariffe e poi ricomincia con il solito giro tra la vicenda della palestra, le tariffe, il libro che aveva in mano, infilandoci dentro un'altra storia di come lo avevano trattato da Longs dove, per il fatto che non avevano un paio di infradito che voleva, gli avevano dato una lattina di Coca Cola a compensazione, and on, and on and on, per altri 5 minuti. Alché gli chiedo (giusto per tagliare corto, perché mi ero resa conto che questo era un farneticante):
"E dunque ora che le ho dato la tariffa che mi ha chiesto, come la posso aiutare?". E questo dagli che ti riattacca la solita tiritera, alché lo interrompo subito e gli dico brusca: "Scusi, io non la seguo più in questo suo discorso. Mi spiega cosa ha a che fare tutto questo con me? Mi ha chiesto di darle una tariffa, ma ora cos'altro desidera?".
E riattacca con la catena incoerente dei soldi che mi aveva chiesto e che avevo detto di non avere, e altre fandonie senza logica. A questo punto ho alzato la voce e gli ho detto chiaramente, dato che non aveva capito le mie 2 antifone precedenti: "Senta io non la seguo, né capisco quello che sta dicendo. Le ho dato la tariffa che mi ha chiesto per cui non posso fare altro per Lei". Questo si alza, mi prende il blocchetto dei Post It e comincia a scrivere farneticando su macchine, assets, costi, prezzi, marketing... Ormai stavo ribollendo dall'ira infatti gli ho detto seccata: "Guardi, è inutile che mi scrive queste cose, non mi interessano, se ne può andare ora" ed intanto lanciavo occhiatacce alla mia collega che era occupata con altri clienti e che ci stava tenendo d'occhio, pronta ad intervenire.
Insomma, alla fine, gli ho tolto il blocchetto di mano, gli ho detto molto seccata: "Può andare ora", questo ha preso baracca e burattini e se ne è andato così come era arrivato, lasciandomi fumante d'ira.
Inutile dire che ho inveito come un'aquila (dopo che i clienti della collega se ne sono andati) perché le colleghe non erano intervenute prima ad aiutarmi. Ma io dico, tutte a me devono capitare? E poi mi dicono che certe volte sono un po' "asciutta" con la gente. E per forza, dico io, certa gente mi fa uscire dai gangheri! Cribbioooooo!
Sto ancora incazzatissima. Se questo lo rivedo chiamo immediatamente la polizia e lo faccio bandire pure dal nostro ufficio. Vabbé paziente, ma fino ad un certo punto, e che caz.....

Friday, August 15, 2008

Compleanno di Tony

Il 2 agosto 2008 il nostro adorato cagnolone ha compiuto 8 anni e dato che per noi lui è come un figlio, cosa ho pensato di fare? Di fargli un regalo in piena regola, come ad un vero bambino!
Sono andata da Goodwill dove di solito gli compro i peluche (per $1 l'uno, can't beat the price!) e gliene ho messi 3 in una scatola (una mucchetta, una giraffa e un coniglietto rosa).
La mattina del 2 agosto gli abbiamo fatto questa sorpresa e lui ha apprezzato molto.
Questi sono un paio di video che ho girato con la mia Lumix, sono molto corti perché è una semplice digicam.

In questo video notare come muove la testa seguendo tutti i movimenti di Rick:



In questo video invece Tony è un adorabile pasticcione:

Spiralling

Da pochi giorni è uscito il nuovo singolo dei Keane, intitolato "Spiralling". L'ho appena ascoltato e non so... mi sa che lo devo ascoltare qualche altra volta per vedere se mi piace o no, non è una canzone che mi è piaciuta all'istante come "Try Again" o "Under the Walnut Tree" che non mi stancherei mai di ascoltare.
Vedremo...

Intanto questo è il video.

BE ADDICT

Qui lo dico e qui lo ammetto: I'm totally addicted to Bare Escentuals! Ormai ad ogni compleanno e ad ogni Natale mi faccio regalare da Rick la Sephora card perché così poi corro (letteralmente!) da Sephora a San Luis Obispo dove trascorro le ore (dalle 2 alle 3 ogni volta) a provarmi ogni sorta di prodotto. L'ultimo acquisto (per il mio compleanno) è stato:



Ed ogni santo giorno mi trucco e mi imparrucco come Rue Paul.....

Rupaul

Wednesday, August 13, 2008

Scavenger hunt

Ah, che belli i tempi della gioventù spensierata....
Stamattina è passata in agenzia una tipa della EF di Grover Beach che ci ha chiesto se potevamo ospitare una tappa di una caccia al tesoro che stavano organizzando per un gruppo di ragazzi tedeschi della EF. Si trattava di dare una brochure sulla Cina (in onore dei giochi olimpici) ad ogni gruppetto di ragazzini che sarebbe passato. I ragazzini sono passati, tutti contenti, in gruppetti di 5-6 persone, chiedendo educatamente ed in ottimo inglese se avevamo una brochure sulla Cina (che avevamo nel frattempo posizionato in bella vista su uno degli scaffali). Alcuni si attenevano ligiamente alle regole del gioco, altri invece bighellonavano su un carrello del supermercato qui vicino (gli ho pure scattato un paio di foto mentre erano nel carrello!), altri si sono persi nel centro commerciale, tant'è che li abbiamo aiutati a trovare alcuni oggetti (tra cui la brochure sulla Cina). Insomma, erano troppo carini nella loro allegra spensieratezza e mi hanno fatto rimembrare con nostalgia i bei tempi della mia gioventù, all'ormai lontana estate del 1986, quando ero andata in vacanza-studio con la EF a Bournemouth in Inghilterra. Anch'io avevo partecipato ad una caccia al tesoro e oggi questi ragazzini mi hanno riportata indietro nel tempo... che bei tempi quelli! Senza preoccupazioni, senza problemi... sigh...

Today I'm happy

Ieri ho ricevuto una bella lezione di ottimismo.
Il cliente più anziano che ho è Joseph M., 93 anni, arzillo come pochi e con una memoria di ferro. Lo scorso mese gli ho organizzato un viaggio a Disneyworld dove ha incontrato una nipote che non vedeva da 40 anni. Già il fatto che un ultranovantenne abbia ancora lo spirito (e la forza) di voler andare a Disneyworld è ammirabile, perché secondo me dimostra che si può essere "young at heart" anche se si è sulla soglia delle 100 primavere. Ma la cosa che mi ha quasi commosso in quest'uomo dagli occhi incredibilmente blu ed un fisico da fare invidia anche a Jack Lalanne (che, per chi non lo sapesse, è il padre della forma fisica americana), è una cosa che mi ha detto ieri prima di congedarsi dopo aver preso una brochure per una crociera che ha intenzione di fare:
"I may be dead tomorrow, but today I'm happy".
Quanto vorrei che anche mio padre avesse quest'ottimismo nei confronti della vita...
Quanto vorrei avere quest'ottimismo quando (sperando nella buona sorte) sarò vecchia...

Tuesday, August 12, 2008

La prima crociera

Un paio di anni fa io e Rick abbiamo fatto la nostra prima crociera. In realtà si è trattato di un "seminar at sea" di 3 giorni per agenti di viaggio con la Royal Caribbean Cruises, per cui per me non è stata una crociera di piacere, ma l'offerta era ottima ($90 per l'agente di viaggio incluse tasse e mance e $ 190 per l'accompagnatore) e dato che né io né Rick eravamo mai stati in crociera e non sapevamo se questo tipo di viaggio ci poteva piacere, abbiamo preso la palla al balzo.

Arrivati al porto di Los Angeles San Pedro neanche l'ombra della nostra nave, la Monarch of the Seas. Il personale della Royal Caribbean ci ha spiegato brevemente che la nave era ancorata in un altro punto del porto a causa di una "congestione di navi" (infatti lì visibili c'erano contemporaneamente la Celebrity Summit e una nave della Norwegian Cruise Lines), così abbiamo dovuto prendere un bus noleggiato apposta e farci ben 20 minuti di tragitto per raggiungere la Monarch ancorata a casa di Dio. Nel frattempo i nostri bagagli venivano portati a bordo non dal personale a terra della Royal, ma da alcuni facchini della DHL perché c'era una specie di agitazione. E vabbe'... l'inizio non è stato davvero eccellente...

Arrivati finalmente alla banchina dove era ancorata la Monarch, ci hanno diretto verso l'entrata della nave, per effettuare le pratiche di imbarco, ma il check-in point era... nella sala ristorante, allestita per l'occasione alla bell'è meglio, con lunghi tavoli e 5 addetti ai terminali che ci hanno fatto faticosamente imbarcare. Una cosa organizzata alla carlona, tant'è che poi sono andata a cercare Michael, il rappresentante della Royal, organizzatore del seminario, e gli ho chiesto qual era la causa di tutti quei disguidi e questo ha fatto lo gnorri, adducendo a problemi di non so che tipo, "but everything is going to be fine" mi rassicurava.

Premetto un paio di cose: la Monarch of the Seas è una delle navi da crociera più vecchie e più piccole della flotta Royal (certo non è che mettano la nave migliore per una mini-crociera di 3 giorni fino ad Ensenada, the armpit of Mexico. Ed infatti da ottobre 2008 verrà ritirata dalla West Coast e portata sulla East Coast per le cheapy cruises nei Caraibi). Essendo una nave vecchiotta, ha visto giorni migliori, infatti la moquette sui ponti più bassi mostra segni di molti bagordi, ma noi fortunatamente avevamo una cabina esterna sul ponte 4, proprio sulla punta, che a prima vista può apparire ok, se non fosse per il fatto che ogni mattina alle 6.30 venivamo svegliati dal rumore dell'àncora che veniva calata in porto (non proprio il modo migliore di svegliarsi la mattina, nevvero?).
Altro problema: le cabine sono piccolissime, il bagno è grande quanto quello sugli aerei, con l'aggiunta dell'angolo doccia, che è proprio un angolo grande appena per lavarsi come un orsetto lavatore (io che non sono una silfide ci entravo appena e allagavo puntualmente il pavimento, ma mi sono chiesta più volte come faranno quegli americani obesi a farsi la doccia). Anyhow.

Nonostante questi difetti, la nave non è una bagnarola, anzi è piuttosto decente, tenuta discretamente bene, con spazi ampi, qualche negozio in cui ciondolare per un po' e intrattenimenti di ogni genere durante tutta la giornata (nel pochissimo tempo libero che ho avuto ho fatto un paio d'ore di yoga mentre Rick assisteva ad una gara di sculture di ghiaccio, poi abbiamo giocato a Trivia, alle slot machines del piccolo casinò e la sera abbiamo assistito agli spettacoli nella sala-teatro). Durante la mattina io me ne andavo ad assistere al seminario con gli altri agenti di viaggio, mentre Rick (beato lui) si è goduto la crociera molto più di me. Nelle pause, ci incontravamo, gironzolavamo per la nave finendo quasi sempre per perderci da qualche parte (soprattutto quando dal quarto piano ci ritrovavamo misteriosamente al sesto e per tre giorni non siamo riusciti a trovare il quinto piano, finendo per inveire scherzosamente: "We are in the Twilight Zoneeee, we're in a new dimension!").
La sera condividevamo il tavolo con una coppia con la puzza sotto il naso (lei inglese agente di viaggio, lui non so che cosa faceva) che abitava ad Agoura Hills, vicino Malibù, che ogni sera ci raccontava delle loro crociere in ogni parte del mondo sulle navi più lussuose (e allora che ci stavano a fare sulla Monarch proprio non so). Così mi sono ripromessa che alla prossima crociera richiederò un tavolo per 2, per non dovermi sorbire gente simile. Vade retro!!!
Ensenada è stata l'unico porto che abbiamo visitato e non mi è piaciuta affatto. E' una tipica cittadina messicana che vive di turismo. Ha una strada principale che è un susseguirsi di ristorante-farmacia-dentista-gioielleria-farmacia-negozio di borse-farmacia-gioielleria-farmacia e che porta dritta dritta da "Papas and Beers", localaccio rumoroso in cui si riversano quasi tutti i passeggeri delle crociere che fanno tappa a Ensenada, per sbevazzare e ballare alle 11 di mattina come nelle peggiori bettole. Noi siamo stati alla larga da codesto luogo perché odiamo le folle chiassose e siamo andati da "Hussong Cantina" (che è praticamente davanti a "Papas and Beers", ma molto più tranquillo) a berci un paio di birre. Per il resto, se non fossi sbarcata sarebbe stato meglio, ma dato che era la prima volta che mettevo piede in Messico... we gave it a try!


Tirando le somme: la crociera, come esperienza, non è stata male, ci è piaciuta l'atmosfera di bordo, il cibo, il servizio, le attività di bordo, ma la prossima volta sceglieremo una compagnia di crociera migliore ed una destinazione diversa (in primis, Alaska).

L'accento strano

Sono ormai 6 anni che vivo negli Stati Uniti, posso dire di capirlo e parlarlo dignitosamente, ma non appena apro bocca si capisce subito che non sono una del luogo. Da quando ho cominciato a lavorare in agenzia viaggi, la domanda che mi sono sentita rivolgere più spesso è "where are you from?". Alla mia risposta "I'm Italian", tutti e dico proprio tutti mi hanno detto che non ho per niente l'accento italiano (di sicuro sono abituati a sentire gli italiani parlare con le vocali messe ad ogni fine parola).
Fatto sta che dopo un po' di volte che mi sono sentita chiedere la stessa cosa, ho preso a fare un piccolo quiz chiedendo a mia volta "guess?".
Ecco allora la lista di risposte che ho fino ad ora ricevuto.

-Chinese/Asian (questa solo al telefono perché ovviamente si vede che non sono orientale, ma perché pronuncio il mio nome come "Lili" (pron: Lee-lee) piuttosto che "Lily" (pron: L'lee).
-French
-French-Canadian
-German
-Eastern European...Bulgarian? Czech?
-Dutch
-Russian
-Scandinavian

Quando vedo che non ci azzeccano rivelo la mia origine e molti mi dicono "You don't really look like an Italian" (eh già, con i miei colori pallidini non rappresento di certo la classica donna italiana) e allora dagli a raccontare la storia delle mie radici italo-romene.

Il tutto termina con "You speak a very good English, how did you learn it so well?". Se lo dicano sul serio o per pura cortesia, il complimento lo accetto sempre con molto piacere e orgoglio, ma non credo che riuscirò mai a perdere questo strano accento che mi ritrovo. E frankly speaking, forse non vorrei neanche perderlo...

Friday, August 8, 2008

Libri preferiti

Ieri sera stavo sistemando alcuni miei vecchi libri che mi sono portata faticosamente dall'Italia e ci ho messo più del solito a metterli a posto, perché ogni volta che ne prendevo uno, lo sfogliavo, ne guardavo la copertina, rimembravo i bei tempi dell'università in cui divoravo libri non solo perché erano nel programma di studi, ma perché ero proprio fissata con la letteratura inglese. E mi sono ripromessa di rileggere numerosi libri che non leggo da anni, ma ho anche tanti, tanti libri nuovi che ho ricevuto tramite BookMooch che mi si stanno impilando in un angolo e che dovrei leggere prima di quelli già letti. Prometto che prima o poi me li leggerò tutti.

Fatto sta, ho cominciato a stilare una lista dei miei autori preferiti, scegliendo le opere che preferisco per ognuno di loro ed eccola qua, la rendo pubblica, chissà mai che a qualcuno venga l'ispirazione di leggere qualche titolo o che si ritrovi a condividere i miei gusti.

Katherine Mansfield - La metto per prima perché è la mia preferita in assoluto, la amo talmente tanto che ci ho fatto pure la tesi, scritta con grande passione. Amo tutti i suoi racconti, li rileggo spesso con piacere, ma i miei preferiti sono: "The Canary", "The Fly", "Prelude", "At the Bay", "Miss Brill" e "The Garden Party".

Oscar Wilde - Le opere che amo di più sono le sue malinconiche fiabe, "The Happy Prince and Other Tales", e poi "The Importance of Being Earnest", "The Portrait of Dorian Gray" ed il dolorosissimo "De Profundis".

Emily Bronte - E' stata lei, durante gli anni del liceo, ad aprirmi le porte della letteratura inglese. Leggere "Wuthering Heights" è stata per me una vera folgorazione.

Charlotte Bronte - "Jane Eyre".

Wilkie Collins - Amo in particolare "No Name".

Mary Shelley - "Frankenstein".

Jane Austen -"Sense and Sensibility", "Pride and Prejudice", "Emma" e "Northanger Abbey".

George Eliot - "The Mill on the Floss".

William Somerset Maugham - "Liz of Lambeth".

George Orwell - "Animal Farm".

Virginia Woolf - "Between the Acts". Mi ha sempre lasciato una pesantezza nel cuore.


E. M. Forster - "Room with a View" e "Where Angels Fear to Thread".

Graham Greene - "Travels with my Aunt". Piacevolissimo libro! Una cosa assurda che ogni tanto mi ritrovo a fare da quando l'ho letto (perché uno dei personaggi menziona questa cosa): mi metto a contare quanti secondi trascorro a fare la pipì... ok, lo so, è una cosa da ricovero psichiatrico, ma leggete il romanzo e capirete il perché di questa cosa, poi voglio vedere se non lo fate pure voi!

Cito anche alcuni autori Americani che ho scoperto successivamente e che amo immensamente.

Edith Wharton - In primis. Prima donna a ricevere il premio Pulizer. Donna intelligentissima e brillante. Mi affascina la sua vita (infatti mi sono letta varie biografie e l'autobiografia per conoscerla meglio). Tanti sono i romanzi che letteralmente adoro: "The House of Mirth", "The Buccaneers", "Summer", "The Custom of the Country", "The Children", "The Age of Innocence", "Ethan Frome".


Emily Dickinson - Le sue poesie sono bellissime! Quale scegliere....? Una delle mie preferite:A word is dead/When it is said, /Some say./I say it just /Begins to live/That day.


Theodore Dreiser - "Sister Carrie". Mi affascina talmente tanto la storia che lo rileggo almeno una volta all'anno, sperando in un finale diverso.


John Steinbeck - Last but absolutely not least. Amo con tutto il cuore i suoi romanzi ambientati in California centrale. In un certo senso è stato per via di una mia battuta su Steinbeck, che il destino mi ha portato a vivere in California (storia troppo lunga da raccontare qui, ma chi mi conosce sa il perché). "The Grapes of Wrath" è assolutamente splendido (con esso infatti Steinbeck il premio Pulizer), "The Pearl" (bellissima, ma tristissima novella, da leggere assolutamente in lingua originale). "East of Eden", "Of Mice and Men".