Un paio di anni fa io e Rick abbiamo fatto la nostra prima crociera. In realtà si è trattato di un "seminar at sea" di 3 giorni per agenti di viaggio con la Royal Caribbean Cruises, per cui per me non è stata una crociera di piacere, ma l'offerta era ottima ($90 per l'agente di viaggio incluse tasse e mance e $ 190 per l'accompagnatore) e dato che né io né Rick eravamo mai stati in crociera e non sapevamo se questo tipo di viaggio ci poteva piacere, abbiamo preso la palla al balzo.
Arrivati al porto di Los Angeles San Pedro neanche l'ombra della nostra nave, la Monarch of the Seas. Il personale della Royal Caribbean ci ha spiegato brevemente che la nave era ancorata in un altro punto del porto a causa di una "congestione di navi" (infatti lì visibili c'erano contemporaneamente la Celebrity Summit e una nave della Norwegian Cruise Lines), così abbiamo dovuto prendere un bus noleggiato apposta e farci ben 20 minuti di tragitto per raggiungere la Monarch ancorata a casa di Dio. Nel frattempo i nostri bagagli venivano portati a bordo non dal personale a terra della Royal, ma da alcuni facchini della DHL perché c'era una specie di agitazione. E vabbe'... l'inizio non è stato davvero eccellente...
Arrivati finalmente alla banchina dove era ancorata la Monarch, ci hanno diretto verso l'entrata della nave, per effettuare le pratiche di imbarco, ma il check-in point era... nella sala ristorante, allestita per l'occasione alla bell'è meglio, con lunghi tavoli e 5 addetti ai terminali che ci hanno fatto faticosamente imbarcare. Una cosa organizzata alla carlona, tant'è che poi sono andata a cercare Michael, il rappresentante della Royal, organizzatore del seminario, e gli ho chiesto qual era la causa di tutti quei disguidi e questo ha fatto lo gnorri, adducendo a problemi di non so che tipo, "but everything is going to be fine" mi rassicurava.
Premetto un paio di cose: la Monarch of the Seas è una delle navi da crociera più vecchie e più piccole della flotta Royal (certo non è che mettano la nave migliore per una mini-crociera di 3 giorni fino ad Ensenada, the armpit of Mexico. Ed infatti da ottobre 2008 verrà ritirata dalla West Coast e portata sulla East Coast per le cheapy cruises nei Caraibi). Essendo una nave vecchiotta, ha visto giorni migliori, infatti la moquette sui ponti più bassi mostra segni di molti bagordi, ma noi fortunatamente avevamo una cabina esterna sul ponte 4, proprio sulla punta, che a prima vista può apparire ok, se non fosse per il fatto che ogni mattina alle 6.30 venivamo svegliati dal rumore dell'àncora che veniva calata in porto (non proprio il modo migliore di svegliarsi la mattina, nevvero?).
Altro problema: le cabine sono piccolissime, il bagno è grande quanto quello sugli aerei, con l'aggiunta dell'angolo doccia, che è proprio un angolo grande appena per lavarsi come un orsetto lavatore (io che non sono una silfide ci entravo appena e allagavo puntualmente il pavimento, ma mi sono chiesta più volte come faranno quegli americani obesi a farsi la doccia). Anyhow.
Nonostante questi difetti, la nave non è una bagnarola, anzi è piuttosto decente, tenuta discretamente bene, con spazi ampi, qualche negozio in cui ciondolare per un po' e intrattenimenti di ogni genere durante tutta la giornata (nel pochissimo tempo libero che ho avuto ho fatto un paio d'ore di yoga mentre Rick assisteva ad una gara di sculture di ghiaccio, poi abbiamo giocato a Trivia, alle slot machines del piccolo casinò e la sera abbiamo assistito agli spettacoli nella sala-teatro). Durante la mattina io me ne andavo ad assistere al seminario con gli altri agenti di viaggio, mentre Rick (beato lui) si è goduto la crociera molto più di me. Nelle pause, ci incontravamo, gironzolavamo per la nave finendo quasi sempre per perderci da qualche parte (soprattutto quando dal quarto piano ci ritrovavamo misteriosamente al sesto e per tre giorni non siamo riusciti a trovare il quinto piano, finendo per inveire scherzosamente: "We are in the Twilight Zoneeee, we're in a new dimension!").
La sera condividevamo il tavolo con una coppia con la puzza sotto il naso (lei inglese agente di viaggio, lui non so che cosa faceva) che abitava ad Agoura Hills, vicino Malibù, che ogni sera ci raccontava delle loro crociere in ogni parte del mondo sulle navi più lussuose (e allora che ci stavano a fare sulla Monarch proprio non so). Così mi sono ripromessa che alla prossima crociera richiederò un tavolo per 2, per non dovermi sorbire gente simile. Vade retro!!!
Ensenada è stata l'unico porto che abbiamo visitato e non mi è piaciuta affatto. E' una tipica cittadina messicana che vive di turismo. Ha una strada principale che è un susseguirsi di ristorante-farmacia-dentista-gioielleria-farmacia-negozio di borse-farmacia-gioielleria-farmacia e che porta dritta dritta da "Papas and Beers", localaccio rumoroso in cui si riversano quasi tutti i passeggeri delle crociere che fanno tappa a Ensenada, per sbevazzare e ballare alle 11 di mattina come nelle peggiori bettole. Noi siamo stati alla larga da codesto luogo perché odiamo le folle chiassose e siamo andati da "Hussong Cantina" (che è praticamente davanti a "Papas and Beers", ma molto più tranquillo) a berci un paio di birre. Per il resto, se non fossi sbarcata sarebbe stato meglio, ma dato che era la prima volta che mettevo piede in Messico... we gave it a try!
Tirando le somme: la crociera, come esperienza, non è stata male, ci è piaciuta l'atmosfera di bordo, il cibo, il servizio, le attività di bordo, ma la prossima volta sceglieremo una compagnia di crociera migliore ed una destinazione diversa (in primis, Alaska).
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