
Certe volte mi chiedo se sia normale provare un istinto materno per un cane. Da quando Tony, il mio adoratissimo cane, è entrato della mia vita, o forse sarebbe meglio dire, da quando io sono entrata nella sua vita, dato che lui stava già con Rick dal 2000 e io sono entrata nella famiglia solo nel 2002, questo cane è diventato un figlio per me.
All’inizio Rick aveva abituato il cane ad una certa disciplina, ma da quando ci sono io, Rick dice che il cane “has gone down the hill”, nel senso che l’ho viziato in maniera tale che ottiene quello che vuole da me. Tony è al centro delle nostre attenzioni, giorno dopo giorno, 24 ore al giorno (anche la notte, dato che si intrufola sul letto con la sua mole di 40 chili), forse gli diamo fin troppa attenzione, ma lo facciamo perché lo amiamo e lui a sua volta è attaccatissimo a noi. Con gli altri cani non sta tanto bene, lo annoiano, talvolta lo seccano, sta bene con gli umani, o almeno quelli che gli danno attenzione, carezze e biscottini (non necessariamente in quest’ordine).
Ieri ho portato Tony a passeggiare in un campo brullo qui vicino e tornando a casa ho visto che zoppicava. Ho passato il resto della serata accanto a lui, massaggiandogli la zampa o mettendogli una compressa fredda sulla parte dolorante, e lui stava lì, guardandomi con quei suoi meravigliosi occhi marroni, leccandomi la mano di quando in quando come per ringraziarmi. La fedeltà di un cane raramente viene sorpassata dagli umani! E mentre stavo lì accanto a lui pensavo a quanto amore io provi per questa creatura, è un amore diverso da quello che si prova per il proprio marito, padre, amico, sorella o parente. E’ un amore che io, che non ho figli e non intendo averne, avvicino molto a quello materno. Prendetemi per pazza, ma questo è quello che sento. La vita di un cane purtroppo è breve, quella dei Golden Retriever lo è ancora di più (vivono al massimo 12 anni, ed il mio ne ha quasi 8), per cui ieri pensavo a quando verrà il momento in cui Tony ci lascerà. Ho provato un dolore talmente forte che mi sono trovata a piangere senza volerlo e senza potermi fermare. Rick sa benissimo che quando verrà quel giorno la mia reazione sarà terribile, perché gli ho detto che sarà come se perdessi un figlio. E Rick teme quel giorno, mi ha addirittura minacciata dicendomi che se cadrò in depressione non prenderà mai più un cane, ma so che non sarà così perché Tony è il suo terzo Golden Retriever ed anche lui alla morte di ogni suo cane ne ha subito preso un altro per colmare il dolore ed il vuoto lasciato. Per questo ogni attimo che passo con il mio adoratissimo cane è un momento prezioso che cerco di godere appieno, perché so che non lo avrò vicino ancora per molto. Quindi lo vizio sempre di più, e non me ne vergogno!
All’inizio Rick aveva abituato il cane ad una certa disciplina, ma da quando ci sono io, Rick dice che il cane “has gone down the hill”, nel senso che l’ho viziato in maniera tale che ottiene quello che vuole da me. Tony è al centro delle nostre attenzioni, giorno dopo giorno, 24 ore al giorno (anche la notte, dato che si intrufola sul letto con la sua mole di 40 chili), forse gli diamo fin troppa attenzione, ma lo facciamo perché lo amiamo e lui a sua volta è attaccatissimo a noi. Con gli altri cani non sta tanto bene, lo annoiano, talvolta lo seccano, sta bene con gli umani, o almeno quelli che gli danno attenzione, carezze e biscottini (non necessariamente in quest’ordine).
Ieri ho portato Tony a passeggiare in un campo brullo qui vicino e tornando a casa ho visto che zoppicava. Ho passato il resto della serata accanto a lui, massaggiandogli la zampa o mettendogli una compressa fredda sulla parte dolorante, e lui stava lì, guardandomi con quei suoi meravigliosi occhi marroni, leccandomi la mano di quando in quando come per ringraziarmi. La fedeltà di un cane raramente viene sorpassata dagli umani! E mentre stavo lì accanto a lui pensavo a quanto amore io provi per questa creatura, è un amore diverso da quello che si prova per il proprio marito, padre, amico, sorella o parente. E’ un amore che io, che non ho figli e non intendo averne, avvicino molto a quello materno. Prendetemi per pazza, ma questo è quello che sento. La vita di un cane purtroppo è breve, quella dei Golden Retriever lo è ancora di più (vivono al massimo 12 anni, ed il mio ne ha quasi 8), per cui ieri pensavo a quando verrà il momento in cui Tony ci lascerà. Ho provato un dolore talmente forte che mi sono trovata a piangere senza volerlo e senza potermi fermare. Rick sa benissimo che quando verrà quel giorno la mia reazione sarà terribile, perché gli ho detto che sarà come se perdessi un figlio. E Rick teme quel giorno, mi ha addirittura minacciata dicendomi che se cadrò in depressione non prenderà mai più un cane, ma so che non sarà così perché Tony è il suo terzo Golden Retriever ed anche lui alla morte di ogni suo cane ne ha subito preso un altro per colmare il dolore ed il vuoto lasciato. Per questo ogni attimo che passo con il mio adoratissimo cane è un momento prezioso che cerco di godere appieno, perché so che non lo avrò vicino ancora per molto. Quindi lo vizio sempre di più, e non me ne vergogno!
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